Elitheo Carrani
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Messaggio  Elitheo Carrani Sab Gen 05, 2013 8:26 pm

CHIAMATI ALL'AMORE di ANTHONY DE MELLO – Capitolo 8 – commento di Elitheo Carrani 546352_414225188622342_511838631_a

8 "Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi". GV 9,39



Si dice che l'amore è cieco. Ma lo è veramente? In realtà niente al mondo ha buona vista quanto l'amore. Cieco non è già l'amore bensì il legame, l'attaccamento. Attaccamento, come abbiamo visto, è la condizione di uno che si aggrappa, che si avvinghia, nella falsa persuasione che una cosa o una persona sia indispensabile alla sua felicità. Hai dei legami, cioè qualche persona o cosa di cui erroneamente pensi di non poter fare a meno per essere felice? Mettili subito tutti in fila con precisione, prima che passiamo ad analizzare come essi ti accecano. Pensa a un politico, il quale si sia convinto di non poter essere felice se non conquista il potere politico: la sua corsa al potere ottunde la sua sensibilità verso qualsiasi altra manifestazione della vita. A fatica riesce a ritagliarsi un po' di tempo per la famiglia e per gli amici. Immediatamente tutti gli esseri umani sono visti e abbordati nella prospettiva dell'aiuto o dell'ostacolo che possono costituire alla sua ambizione. Quelli che non gli sono né di ostacolo né di aiuto, nemmeno li degna di uno sguardo. Se poi in aggiunta a questa corsa al potere egli ha anche un attaccamento ad altre cose, tipo il sesso o il denaro, questo pover'uomo diventa così limitato nelle proprie visuali da potersi dire quasi cieco. E tutti se ne accorgono. Tutti eccetto lui. Questa è una situazione spirituale che conduce al rifiuto del Messia,- al rigetto della verità, della bellezza e della bontà, perché si ne arriva a una completa cecità nei riguardi di queste realtà. Immaginati ora in una sala da concerto mentre ascolti un'orchestra nella quale i colpi dei timpani siano così forti da coprire ogni altro suono. Per godere una sinfonia, invece, tu devi poter seguire ogni singolo strumento dell'orchestra. Per poterti fissare in quella condizione chiamata amore tu devi diventare sensibile all'unicità e alla bellezza di ogni singola cosa e persona che ti sta intorno. È difficile dire che ami una cosa che appena noti; e se tu noti solo alcune cose escludendo tutte le altre, ciò non è assolutamente amore, perché l'amore non esclude niente e nessuno: esso abbraccia la totalità della vita: ascolta una sinfonia nella sua globalità, non solo questo o quello dei vari strumenti. Fermati un attimo a considerare come i tuoi attaccamenti amputano, isteriliscono la sinfonia della vita, proprio nella maniera in cui l'attaccamento viscerale del politico al potere e l'attaccamento dell'affarista al denaro li hanno resi sordi alla melodia globale della Vita.

(NOTA di E.Carrani: per capire meglio questa impostazione di De Mello nel definire l’attaccamento è utile vedere la cosa dal punto di vista dell’attività mentale. Quando si è monopolizzati da un pensiero, una preoccupazione, una paura, la mente continua spasmodicamente a rimuginare su quei pochi concetti che hanno attinenza con tale pensiero. Quando questo avviene, è naturale conseguenza che ogni altro stimolo proveniente dall’esterno venga ignorato dalla coscienza che è troppo concentrata sul suo problema specifico. Questo avviene a tutti i livelli dell’attività mentale. Avviene nella percezione dei sensi (vista, odorato udito, tatto, gusto) come anche a livello della percezione delle emozioni. E’ cosa conosciuta a tutti che nel momento in cui si è arrabbiati, non si può provare sentimenti d’affetto per nessuno, poiché la mente è completamente concentrata sulla rabbia. Né si può cogliere la bellezza di una giornata, anche se gradevolmente primaverile, né si può godere del buon cibo..(provate a mangiare quando siete davvero arrabbiati od ansiosi…non vi accorgerete nemmeno di quello che mettete in bocca).

In altri termini, l’attaccamento della mente “taglia via” ogni altro piacere della vita, e l’attaccamento è una delle facce della paura. Se invece siete tranquilli, la mente è rilassata, non assillata, allora immediatamente avvertirete meglio tutto ciò che vi circonda e sentirete spontaneamente una certa buona predisposizione d’animo verso ciò che vi circonda, persone e cose. E’ matematico. La cecità di cui parla De Mello, è questa.)



Ora guarda la cosa sotto un altro aspetto: un'enorme massa di informazioni irrompe continuamente su di te dal mondo attraverso i tuoi sensi, attraverso la

rete degli organi del tuo corpo. Di queste informazioni solo una piccola porzione raggiunge il tuo spirito cosciente. È come l'infinita quantità di informazioni (DI feedback, direbbero gli esperti di computer) che viene inviata al presidente di una nazione: solo una minima parte trova in definitiva la strada per arrivare a lui: nell'ufficio del presidente c'è sempre qualcuno che fa da schermo e filtra e seleziona i dati da fare arrivare a lui. Chi decide - fra tutto il materiale che ti piove addosso da tutto il mondo - che cosa deve trovare finalmente la strada per raggiungere il tuo spirito cosciente? Sono tre i filtri decisivi: primo, i tuoi legami; secondo, le tue idee fisse; terzo, le tue paure. I tuoi legami. Tu inevitabilmente dedicherai la tua attenzione a ciò che li favorisce e a ciò che li minaccia, e non avrai occhi per tutto il resto. Non ti interesserai di tutto il resto, così come un avaro uomo d'affari non si interessa di ciò che non costituisce guadagno. Le idee fisse. Prendi un fanatico o una fanatica: fanno attenzione soltanto a ciò che conferma le loro persuasioni e ignorano tutto ciò che le mette in forse: così capirai che cosa producono in te le tue idee fisse.

(NOTA di E.Carrani: le idee fisse sono spesso erroneamente scambiate per convinzioni. Non lo sono. Le convinzioni sono il prodotto di riflessioni che portano alla sicurezza, mentre le idee fisse sono ancore, baluardi eretti per contrastare la paura che ci sta dietro se fossero abbattute. Sono necessità. Schiavitù. Stampelle di uno spirito spaventato.)

Infine le tue paure. Se tu sapessi che devi essere giustiziato nel giro di una settimana, ciò occuperebbe il tuo spirito con esclusione di qualsiasi altro pensiero. Ciò è quanto producono le paure: esse fissano irresistibilmente la tua attenzione su alcune cose, escludendo tutte le altre. Tu pensi erroneamente che le tue paure servono a proteggerti, che le tue certezze ti hanno fatto quale sei e che i tuoi legami hanno reso la tua vita eccitante e sicura. Non ti accorgi invece che essi hanno innalzato uno schermo tra te e la sinfonia della vita. Certo, è quasi impossibile seguire coscientemente ogni singola nota della sinfonia della vita: ma se il tuo spirito e i tuoi sensi sapranno aprirsi, tu comincerai a percepire e a reagire alle cose così come sono nella realtà e ti sentirai rapito dalle armonie dell'universo. Capirai allora che cosa sia Dio, perché avrai capito che cos'è l'amore. Considera ora il tutto sotto quest'altro aspetto: tu vedi le cose e le persone non come esse sono ma come sei tu. Se desideri vederle così come sono, devi fare attenzione ai tuoi legami e alle paure che questi producono. Quando infatti guardi alla vita, sono questi legami e queste paure a decidere che cosa tu devi notare e che cosa devi ignorare. Qualunque cosa tu noti, questa monopolizza la tua attenzione: e dal momento che il tuo guardare è stato essenzialmente selettivo, tu hai una visione illusoria delle cose e della gente attorno a te.

(Nota di E.Carrani: questo è un famoso argomento della spiritualità. La percezione della realtà crea la realtà soggettiva. E’ vero. Non è affatto detto che ciò che una persona pensa sia fondato sul nulla. Il punto è che quello che magari si osserva è sì vero,ma ciò che si osserva è solo una parte di ciò che c’è. Come il famoso bicchiere mezzo pieno può essere visto come mezzo vuoto, così la realtà può esser mutilata da una visione parziale, sia in senso ottimistico che pessimistico. Se pensi che una cosa sia brutta, cercherai senza accorgertene, tutte le cose che possano essere considerate brutte di quella cosa e semplicemente ignorerai quelle che di quella cosa potresti considerare belle.)



Più a lungo tu vivi con questa visione distorta del mondo, più diventi convinto che questo è l'unico volto del mondo, perché i tuoi legami e le tue paure continuano a selezionare i dati in arrivo in una maniera che confermerà sempre più il tuo modo di vedere. Ecco che cosa c'è all'origine delle tue idee fisse: una visione preconcetta e incorreggibile di una realtà che invece non è affatto immutabile o fissa ma in continuo movimento ed evoluzione. Perciò non è più il mondo reale che tu tratti e ami, ma un mondo creato dal tuo cervello. Solo quando ti libererai dalle tue certezze, dalle tue paure e dai legami che le alimentano tu ti sentirai liberato dalla insensibilità che ti rende così sordo e cieco verso te stesso e verso il mondo.

(Nota di E.Carrani: apprezzare le cose “belle ed accettare anche le cose “brutte” consentirebbe di porci nella situazione di esser sempre vincenti nei confronti della vita. Se ci riuscissimo, riusciremmo a mettere pace nella mente e a godere del regalo della vita…questo porterebbe al rilassamento e alla buona disposizione verso tutto ciò che c’è, in altre parole, all’amore.)
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