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L'universo non ha principio. Le origini dell'uomo.

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Messaggio  filippo. Mar Gen 11, 2011 1:30 pm

XLVII.

L'UNIVERSO NON HA PRINCIPIO - LE ORIGINI DELL'UOMO.


Sappi che una delle più astruse verità spirituali è quella
che il mondo dell'esistenza, cioè, questo universo infinito,
non ha principio.


Noi abbiamo già spiegato come i nomi e gli attributi
della Divinità richiedono essi stessi l'esistenza degli esseri.


Sebbene questo argomento sia stato spiegato dettagliatamente,
ne riparleremo brevemente.

Sappi che un educatore senza allievo non è immaginabile, che un
monarca senza sudditi non potrebbe esistere, che un maestro
senza scolari non si potrebbe nominare, che un creatore
senza creatura è impossibile, che un provveditore
senza alcuno per cui provvedere, non può essere concepito;
perché tutti i nomi e attributi divini richiedono
l'esistenza di esseri.

Se noi potessimo immaginare un'epoca in cui nessun essere esisteva, ciò
implicherebbe la negazione della Divinità di Dio.

Inoltre, la non esistenza assoluta, non può divenire esistenza.

Se gli esseri fossero stati assolutamente non esistenti, l'esistenza non
sarebbe stata possibile.

Perciò, poiché l'Essenza dell'Unità che è l'esistenza di Dio, è eterna e
non ha fine; cioè a dire, non ha né principio né fine, è certo che questo
mondo, questo universo infinito non ha né principio né fine.

Sì, può essere che una delle parti dell'universo, uno dei pianeti, ad
esempio, nasca o possa essere disintegrato, ma gli altri
innumerevoli pianeti esistono ancora; l'universo non sarebbe
né disordinato né distrutto; al contrario, l'esistenza
è eterna e perpetua.

Come ogni pianeta ha un principio,esso ha, necessariamente una fine,
perché ogni cosa composta, collettiva o singola, deve necessariamente
decomporsi;
la sola differenza è che alcune si decompongono rapidamente, altre più
lentamente, ma e impossibile che una cosa composta non debba decomporsi.

È necessario, perciò, che noi sappiamo che cosa era al
principio, ciascuna delle importanti cose esistenti - perché
non vi è dubbio che al principio la origine era unica;
l'origine di tutti i numeri è uno e non due.

È quindi evidente che all'inizio la materia era una, e che da una materia
apparvero i diversi aspetti di ogni elemento; così si
produssero varie forme, e questi vari aspetti divennero
permanenti, ed ogni elemento divenne distinto.

Ma questa stabilità non fu definita e non raggiunse la sua realizzazione
e perfetta esistenza, se non dopo un lunghissimo tempo.

Allora gli elementi si composero, si organizzarono
e combinarono in forme infinite; o piuttosto, dalla
composizione e combinazione di questi elementi, nacquero
innumerevoli esseri.

Questa combinazione e organizzazione dipendente
dalla saggezza di Dio e dalla Sua potenza preesistente,
furono il prodotto di una organizzazione naturale, composta
e combinata con la più grande forza, conformemente
alla saggezza, e secondo una legge universale.


Da ciò appare evidente che questa è creazione di
Dio, e non una composizione fortuita o un assestamento.

Perché da ogni composizione naturale può sorgere un essere,
ma da una composizione accidentale nessun essere
può apparire.

Ad esempio, se un uomo, secondo la sua
mente ed intelligenza, raduna alcuni elementi e li combina,
nessun essere vivente ne scaturirà, poiché il sistema
non è in armonia con la natura.

Questa è la risposta alla domanda implicita, del perché - se gli esseri
sono il prodotto di una composizione e di una combinazione di elementi
- non ci sia possibile riunire gli elementi, mescolarli
e creare un essere vivente.

L'ipotesi è infatti errata poiché l'origine di questa
composizione proviene da Dio; è Dio che crea la combinazione
e, poiché questa è fatta secondo il sistema naturale,
da ogni composizione nasce un essere si ottiene una
esistenza.

Una composizione fatta dall'uomo non produce
nulla, perché l'uomo è incapace di creare.

In breve; abbiamo detto che dalla composizione e
combinazione di elementi, dalla decomposizione, dalla
quantità e dall'effetto di altri esseri su di essi, risultano
forme, realtà infinite, ed esseri innumerevoli.

Ma è chiaro che questo globo terrestre, nella sua forma attuale,
non venne all'esistenza tutto in una volta; ma che questa
esistenza universale passò gradualmente attraverso fasi
diverse, fino ad essere adorna della presente perfezione.

Gli esseri universali possono essere paragonati agli esseri
singoli, in quanto ambedue sono sottoposti a un sistema
naturale, a una legge universale e a un'organizzazione
divina.

Così troverete i più piccoli atomi del sistema universale simili ai più
grandi esseri dell'universo.

È evidente che essi provengono dallo stesso laboratorio di
potenza sottoposto a un sistema naturale, a una legge universale;
perciò, essi possono essere paragonati l'uno
all'altro.

Così l'embrione dell'uomo nel seno della madre cresce e si sviluppa
gradualmente, assume differenti forme e condizioni, fino a quando
raggiunge la maturità a un grado dì perfetta bellezza, e appare in una
forma
perfetta e con grazia estrema.

Allo stesso modo, il seme di questo fiore che vedete, era al principio
una piccola cosa insignificante; esso crebbe e si sviluppò in seno alla
terra, e, dopo avere assunto varie forme, sbocciò quale è
ora, in perfetta freschezza e grazia.

Allo stesso modo, è evidente che questa terra, avendo trovata l'esistenza,
crebbe e si sviluppò nella matrice dell'universo, ne uscì
in forme e condizioni differenti, fino a che, gradualmente,
raggiunse l'attuale perfezione, si adornò di innumerevoli
esseri, ed apparve come un'organizzazione completa.

È quindi chiaro che la materia originale, allo stato
embrionale, e gli elementi mescolati e composti che costituivano
la sua forma primordiale, crebbero gradualmente
e si svilupparono durante ère e cicli, passando da
una forma ad un'altra, fino a che apparvero in questa
perfezione, questo sistema, questa organizzazione e questo
assetto, grazie alla suprema saggezza di Dio.

Ritorniamo al nostro argomento, all'uomo cioè, che
all'inizio della sua esistenza e nel seno della terra, come
l'embrione nel seno della madre, crebbe e si sviluppò
gradualmente, passò da una forma ad un'altra, da un aspetto
ad un altro, fino a che apparve con l'attuale bellezza
e perfezione, forza e potere.

È certo che in principio egli non possedeva questa bellezza, grazia ed
eleganza,e che egli le ha raggiunte solo per gradi.

Non vi è dubbio che l'embrione umano non apparve
un tempo nella forma attuale, né che esso era allora la
manifestazione della parola "Lode sia a Dio, il migliore
dei Creatori".

Gradualmente egli passò per condizioni e forme differenti, fino a
raggiungere l'attuale forma e bellezza,perfezione, grazia e avvenenza.

Appare così evidente e confermato che lo sviluppo e la crescita dell'uomo
sulla terra, fino a quando egli non raggiunse la sua attuale perfezione,
somigliava alla crescita e allo sviluppo dell'embrione nel seno della
madre; egli passò di condizione in condizione, di forma in forma, da un
aspetto ad un altro, in obbedienza ad un sistema universale
ed alla Legge Divina.

Ciò sta a significare che l'embrione passa attraverso
stati e condizioni diverse, fino a raggiungere la forma in
cui manifesta le parole "Lode sia a Dio, il migliore dei
Creatori", e appaiono i segni della ragione e della maturità.

Allo stesso modo, l'esistenza dell'uomo sulla terra,
dal principio sino a che egli non raggiunse l'attuale stato,
forma e condizione, si svolge in lunghi periodi di tempo,
e passa attraverso molti stadi fino a raggiungere
l'odierna condizione.

Ma sino dal principio della sua esistenza l'uomo appartiene a una specie
distinta.

Allo stesso modo, l'embrione dell'uomo nel seno della
madre aveva in principio una strana forma; poi questo
organismo passò di conformazione in conformazione, di
stato in stato, di forma in forma, fino ad apparire nella
massima bellezza e perfezione.

Ma anche quando è nel seno della madre e sotto questa strana forma,
totalmente diversa da quella presente, esso è l'embrione di una specie
superiore e non di una specie animale; la sua specie
ed essenza non sono soggetti a cambiamenti.

Ora, anche ammettendo che esistono veramente tracce di organi che
sono poi scomparsi, questa non è una prova della non
permanenza e non singolarità della specie.

Al massimo ciò prova che la forma e l'apparenza, e gli organi dell'uomo,
hanno progredito.

L'uomo fu sempre una specie distinta, un uomo, non un animale.

Così, se l'embrione dell'uomo in seno alla madre passa da una forma a
un'altra così diverse che la seconda non assomiglia in alcun
modo alla prima, è forse questa la prova che la specie
è cambiata? Che esso era all'inizio un animale e che i
suoi organi hanno progredito e si sono sviluppati fino a
che esso divenne un uomo? No davvero!

Quanto puerile e infondato è questo concetto! Perché la prova
dell'originarietà
della specie umana, e della costanza della natura
dell'uomo, è chiara e evidente.

Tratto dal libro "Le Lezioni DI SAN GIOVANNI d'ACRI" una raccolta
di discorsi tenuti da "Abdul'Bahà" (1844-1921)
saluti
filippo



filippo.
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